Cinque motivi per scegliere il marmo
Gennaio 8, 2023Come si estrae il marmo? Ecco come sono cambiate le tecniche nel tempo
Le tecniche di estrazione del marmo dalle cave sono diverse e sono cambiate nel tempo. “A partire dall’epoca dei Romani si basavano sullo sfruttamento delle principali linee di fratturazione presenti nel marmo”, lo ha spiegato Giovanni Massa del Centro di GeoTecnologie all’Università degli Studi di Siena.
“Si utilizzavano all’epoca martelli e scalpelli metallici venivano eseguiti nella roccia dei tagli a trincea (caesurae) che successivamente venivano allargati per mezzo di cunei di ferro o legno colpiti mediante mazze fino all’apertura del taglio”, ha detto l’esperto.
Poi con il passare del tempo le procedure sono cambiate.
La polvere nera
È stato poi introdotto l’esplosivo, la polvere nera, nel XVIII secolo. Questo ha segnato una svolta nelle tecniche di estrazione del marmo dalle cave. In questo modo le tecniche di scavo vengono velocizzate.
Nel XIX secolo si registra un grande aumento di produzione del materiale con l’introduzione di nuovi macchinari come il filo elicoidale. Con questo strumento si ha la possibilità di tagliare più blocchi contemporaneamente.
“La vera rivoluzione nelle cave arriva circa 30 anni fa, quando vengono introdotte le tecniche da taglio moderne.
Come l’utilizzo del filo diamantato e lame a catena diamantate, azionate da potenti macchinari capaci di lavorare sia in piano, sia secondo angoli prestabiliti”, dice Giovanni Massa.
Il trasporto del marmo
Negli anni sono cambiate anche le tecniche di trasporto del marmo. All’epoca dei Romani per esempio i blocchi di marmo venivano fatti rotolare in discesa libera dalla montagna. Questo però era un metodo poco sicuro che danneggiava la pietra.
Altrimenti il marmo veniva posizionato su una ‘lizza’, una sorta di slitta in legno legata con dei grossi cavi. Dalla parola ‘lizza’ infatti deriva il termine lizzatura, processo di trasporto. Ancora oggi le ‘vie di lizza’ sono visibili nelle Alpi Apuane.
Questo metodo di trasporto è stato abbandonato nel secondo dopo guerra dopo l’arrivo dei mezzi pesanti su gomma che hanno permesso una commercializzazione del marmo più semplice. Poi con la diffusione della ferrovia il trasporto del marmo si è diffuso sempre più.
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